Il sigaro di Baudelaire aveva un'unica funzione: col suo odore pestilenziale teneva lontani i visitatori indesiderati. Quando il poeta non aveva voglia di essere disturbato, traeva dall'elegante astuccio di pelle uno dei suoi amati, e l' importunatore capiva che era ora di andarsene, se non voleva morire intossiacato. Il poeta annota, infatti, sui suoi scritti sul Belgio, di essere stato inseguito da orde di donne, che "solo il mio sigaro ha messo in fuga". Drieu la Rochelle, nel suo evanescente "Racconto segreto", dice che "Soltanto il tabacco riusciva ancora a farmi sentire il sapore necessario Charles Baudelaire ed il suo fedele sigaro.della vita". Per Wilde la sigaretta, e a volte anche il sigaro, era un altro dei numerosi accessori estetici che servivano a caratterizzare la sua persona; al suo sbarco in America, i numerosi giornalisti convenuti al porto per accoglierlo, notano con attenzione la sigaretta accesa che il dandy teneva tra le dita, apparentemente senza mai aspirarla. Ironico, Beerbohm affermava che, prima dell'uscita de "Il ritratto di Dorian Gray", la moda della sigaretta non si era ancora diffusa. Anche se, sempre secondo lo stesso Beerbohm, il non fumare sarebbe da considerarsi una cosa gravissima. Il dandy ama fumare poco, ma bene; preziosamente si può dire. Il salutismo il dandy lo lascia ai borghesi perbenisti, ipocriti, che si dichiarano infastiditi da quella cosa puzzolente e paradisiaca dalla sconveniente forma fallica, mentre si vestono di pellicce di volpe, o calzano scarpe prodotte da chissà quale bambino moribondo sudafricano. Lasciate al dandy il suo sigaro. Mentre lo snob spenderà una quantità di denaro per farsene arrivare da Cuba una scatola - che poi terrà rigorosamente sigillata e in bella mostra sulla sua scrivania - il dandy si assapora il suo prezioso Antico Toscano accendendolo con l'ultima banconota da cinquanta euro che gli rimane.