Lo Snob

E' importante marcare bene i confini che esistono tra lo snob e il dandy. Il primo è, Il signor Boileau al caffè, 1893, di Toulouse-Lautrec. E' interessante notare come Lautrec tratti il 'tipo', sorta di discorso sulle maschere ripreso spesso anche da Wilde. In quest'opera il pittore rappresenta il 'tipo' del borghese, tipico della Parigi d'inizio secolo.come dice la parola, un falso aristocratico, un sine nobilitate (di cui la parola snob è l'accorciamento). Il termine entrò nel vocabolario comune all'inizio dell'Ottocento, in Inghilterra, volto a designare i giovani rampolli studenti delle famiglie borghesi benestanti. Lo snob è un opportunista privo di consapevolezza individuale, desideroso di ascendere la scala sociale spacciando ruolo, rango e competenze al di sopra delle proprie limitate prerogative. Lo snob è un arrampicatore sociale, che disprezza i suoi simili credendo così di elevarsi ad un rango superiore. Si fa scimmia dei potenti, confida nel progresso e nella politica, diventa, per autoingannarsi, manichino indossante abiti all'ultima moda; al contrario del dandy, lo snob veste ciò che è nuovo, sia brutto o no - dato che ha i gusti personali congelati dal trendy-, mentre il dandy preferisce conciliare la bellezza con la moda, creando quel giusto miscuglio di originalità e classico che ritiene necessario per non sforare nell'eccentricità o nello stupido trendy dello snob della domenica.

Il dandy seduce e adora 'far piaceri'; lo snob 'non guarda in faccia nessuno'. Lo snob è cugino primo di quel borghese puritano contro cui Baudelaire e compagni si schieravano; oggi il borghese è in decadenza, o, a seconda dei punti di vista, si è evoluto nello snob, una sanguisuga che serve il potere e, appena ne ha l'occasione, maltratta i più deboli.
E, quando lo ritiene necessario, tenta di imitare il dandy, ma inutilmente. Crede di assomigliargli ostentando freddezza e distanza, mostrandosi superiore come la donna-sfinge di Wilde: enigmatica ma assolutamente priva di segreti. Ma il dandy, nonostante tutti gli sforzi dello snob per somigliargli, è al di sopra di lui e al di sopra di quelli davanti ai quali lo snob si umilia sperando, un giorno, di sostituirli. Il dandy vive sempre nel passato e, a volte, nel futuro; lo snob si arrabatta nel presente.